L’anno scorso su La Repubblica è apparso un articolo dal titolo “Running, sorpasso rosa: nel mondo hanno corso più donne che uomini”. Sono una donna e, per giunta, corro. “Di corsa” sono andata a leggerlo. Si faceva riferimento ad una ricerca pubblicata da RunRepeat: “Lo stato della corsa 2019“.
Leggendo l’articolo mi sono accorta che erano più interessanti altre statistiche a cui non era stato dato l’opportuno rilievo. Ecco quattro grafici che condivido con voi:
Il primo prende in esame i primi e gli ultimi paesi in relazione a rapporto tra runners maschili e femminili. Le donne di Islanda, Stati Uniti, Canada, Irlanda ed Australia superano tutti il 50% , mentre fanalini di coda sono Svizzera, Giappone, India, Korea ed, ahimè, l’Italia.
Questo grafico rappresenta i tempi finali in maratona per age group delle donne degli ultimi trent’anni. La cosa interessante è che sino a sessant’anni le prestazioni sono abbastanza simili. Questo significa che, se reggete sino a sessant’anni, potrete in seguito rallentare con la coscienza a posto!
Nel grafico sono rappresentate le velocità medie (in miglia orarie) nelle quattro distanze principali della corsa prolungata, dai 5km alla maratona, suddivisi per gruppi d’età. Il dato più interessante è costituito dalla colonnina rossa che rappresenta la mezza maratona. Lungo le varie età rimane la distanza con la velocità media più elevata.
Questo grafico riproduce l’andamento dei tempi medi di tutti i partecipanti sulla distanza di maratona nel mondo dal 1986 in poi. Costante il declino sino al 2000 (essenzialmente a causa della presenza sempre più cospicua dei master. Negli ultimi venti anni il trend si è stabilizzato. Meno male!